
Choc in Sudafrica: su Facebook la foto
«del cacciatore di bambini neri» La polizia sta cercando chi si nasconde dietro «Terrorblanche». La sua bacheca non è aperta a tutti.Il Sudafrica, ma non solo, definisce come "abominevole" quella foto apparsa su Facebook e postata da un certo "Terrorblanche Eugene", che ritrae un uomo bianco con un fucile e ai piedi un bambino di colore apparentemente morto, come se fosse il suo trofeo di caccia.
Il Ministero dell'Interno sudafricano ha definito come "abominevole" la foto apparsa su Facebook che ritrae un uomo bianco sorridente che imbraccia un fucile e ai suoi piedi un bambino di colore che appare morto, come se fosse il suo trofeo di caccia. Non è chiaro se la fotografia sia vera o sia stata manipolata, ma ciò non fa molta differenza, tanto che anche coloro che "hanno fatto commenti favorevoli potranno essere accusati di non aver denunciato il fatto, di razzismo e di abuso su minori", come spiega Miranda Giordano, direttore dell'istituto contro gli abusi sui minori, aggiungendo che l'accusa per l'autore del gesto potrebbe essere "omicidio (se la foto risultasse reale) o lesioni gravi e maltrattamenti ad un bambino". La pagina su cui è stata postata questa tremenda foto è stata aperta dall'utente "Terrorblanche Eugene", nome che ricorda quello di Eugène Terre'Blanche, fondatore del movimento boero di estrema destra Afrikaner Weerstandsbeweging (AWB) e sostenitore dell'Apartheid, assassinato nell'aprile 2010. La foto è apparsa su Facebook il 24 giugno scorso e, come spiega il quotidiano ElMundo, appena la polizia africana è venuta a conoscenza del fatto si è immediatamente attivata per individuare l'autore di tale oscenità, che sul social network si descrive come un imprenditore che ama la musica afrikaner, i Simpson e armi bianche e da fuoco. Il profilo, quando ancora consultabile, non era aperto a tutti ma chi l'ha visitato rivela che era seguito già da quasi 600 sostenitori, che rischiano tutti di essere incriminati a vario titolo. Il portavoce del Ministero della Polizia, Zweli Mnisi, ha spiegato che "non ci sono parole per descrivere il disgusto" che ha provato osservando l'immagine, e ora il Sudafrica attende solo di conoscere la vera identità di questa persona, e se davvero ha compiuto quei delitti che sembrano essere stati descritti dalla foto pubblicata con tanta disinvoltura.
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